Benessere naturopatico

benessere naturopatico

L’intervento naturopatico non è un atto medico, dunque non è rivolto alla diagnosi o al trattamento di una malattia, si configura piuttosto come un’azione volta al mantenimento della salute.

Le indicazioni dietetiche di tipo naturopatico sono rivolte al riequilibrio del soggetto, tenderanno cioè a far sì che, attraverso una alimentazione corretta, possa disintossicare l’organismo rivitalizzando le relative funzioni.

Il dietista, o il medico specializzato in scienza dell’alimentazione, si occupa di predisporre programmi dietetici di dimagrimento o di eliminazione di determinati cibi.

Il naturopata invece, opera attraverso una “pulizia del terreno”, cioè consigliando forme naturali di disintossicazione che hanno come obiettivo primario quello di ridare energia e riattivare le funzioni dell’organismo.

Lo scopo del medico dietista è quello di far dimagrire il paziente.

Il naturopata, o consulente della salute, avrà come obiettivo quello di permettere al soggetto il recupero della salute, del benessere e della sua vitalità, la perdita di peso sarà solo una conseguenza della migliorata condizione psicofisica.

Le regole fondamentali della naturopatia scientifica, sono quelle di vivere il più possibile all’aria aperta, svolgere con costanza e regolarità una buona attività fisica e seguire una corretta alimentazione dopo aver seguito il programma di disintossicazione intestinale.

Il tratto gastrointestinale contiene batteri buoni e cattivi che aiutano a formare la flora intestinale e insieme compongono i microbi intestinali.

Ci sono circa 500 specie di batteri che costituiscono la flora dell’intestino.

I batteri buoni sono essenziali per una buona digestione e la corretta manutenzione degli intestini.

Quando la flora dell’intestino è equilibrata, viene chiamata “ortobiosi”.

Non tutti gli organismi della flora dell’intestino sono “buoni”.

Infatti, un sovraccarico di batteri, parassiti, funghi, lieviti o altri organismi, può portare alla DISBIOSI INTESTINALE.

Le cause scatenanti della disbiosi intestinali possono essere diverse:

-L’uso improprio di antibiotici che oltre a provocare resistenza, causa l’uccisone dei batteri “buoni”.

-L’uso di farmaci come gli inibitori della pompa protonica o antiacidi che bloccano la produzione di acido cloridrico nello stomaco, ma l’acido è la prima linea di difesa contro i microbi che entrano nel corpo tramite il cibo; o di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) che inibiscono la crescita dei batteri buoni.

-Lo stress cronico aumenta i livelli ormonali, compromettendo fortemente il sistema immunitario e crea un ambiente nel tratto gastrointestinale suscettibile alla disbiosi.

-Una dieta povera è un altro fattore importante nella comparsa della disbiosi.
Le diete a basso contenuto di fibre, ad alta percentuale di grassi e proteine, ad alto contenuto di zucchero e alimenti trasformati possono rallentare la motilità dell’intestino e spesso non dispongono di sostanze nutritive necessarie per riparare gli organi digestivi, incluso il tratto gastrointestinale.
La candida, ad esempio, è un tipo di lievito che vive di zucchero e di alimenti trasformati, che disturbano molto l’equilibrio degli organismi presenti nel corpo.

-Fattori ambientali che influenzano la disbiosi includono l’alimentazione e l’acqua contaminati, l’esposizione a prodotti chimici o a metalli tossici, la presenza di funghi o muffe in casa, le abitazioni situate in un clima nebbioso o umido.

I sintomi della disbiosi intestinale sono problemi digestivi ricorrenti come la diarrea cronica, il bruciore di stomaco, la stitichezza cronica, il gonfiore, il dolore addominale, la frequente indigestione, l’alito cattivo, le feci molli, il cibo non digerito nelle feci, l’intestino irritabile, l’intestino pigro, l’infiammazione intestinale o la nausea dopo l’assunzione di integratori.

A questi si aggiungono sintomi più gravi, quali:
Perdita di peso dovuta al malassorbimento o aumento di peso.
Allergie alimentari, sensibilità o intolleranze alimentari.
Desiderio di alimenti e bevande dolci, compreso l’alcool.
Prurito rettale o vaginale.
Unghie fragili e facili a spezzarsi.
Carenza di ferro.
Perdita di libido e infertilità.
Problemi alla vescica, come la cistite.
Iperattività come disturbi comportamentali e di apprendimento.
Confusione mentale.

Ecco spiegato il legame fra cistite e intestino, che sarà il prossimo argomento che svilupperò.

Continua a seguirmi.

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